ARCHIVIO STORICO

A mio Padre............
La passione che mio padre aveva per la navigazione mi è stata trasmessa fin dall’infanzia e la coltivo con l’immutato entusiasmo del bambino che scopre giorno per giorno le meraviglie dell’andare per mare.

Archivio Storico dello Yachting
Com.te Alberto Bertacca

In questa preziosa e forse "unica" raccolta di rari documenti storici sono rinvenibili brochure, documenti, libri, riviste, annuari, disegni e fotografie riferibili a progettisti, cantieri navali ed eventi che hanno "scritto" la storia della nautica da diporto prima che l'avvento delle costruzioni di serie in vetroresina, il consumismo, i saloni nautici spegnessero la fiammella dell'ardore dell'artigianato di prestigio che ha contraddistinto la Belle Epoque dello Yachting.

Composizione dell'Archivio.

L’archivio contiene documentazione risalente agli inizi del XIX secolo che non è reperibile negli archivi telematici aperti alla lettura di tutti gli interessati.

*    libri e pubblicazioni varie   
*    libri e pubblicazioni di costruzioni navali   
*    riviste nautiche   
*    annuari nautici   
*    assicurazioni   
*    yacht brokers   
*    enti di classifica   
*    progettisti   
*    sailing adventure   
*    documentazione varia di unità d’epoca   
*    cantieri navali


Libri e pubblicazioni varie  
La passione di mio padre per il mare ha fatto sì che molti di questi libri siano stati il mio abbecedario, la cui lettura si intercalava con gli impegni scolastici. Essi sono stati la fonte di conoscenza delle prime nozioni sul mondo della nautica che, in seguito, avrebbe finito per diventare, oltre che una passione, il mio “pane quotidiano”.
Libri e pubblicazioni di costruzioni navali 
Federico Nardi, ha messo a mia disposizione parte del suo materiale per il completamento di questa sezione dell’archivio.
La passione di mio padre per il mare ha fatto sì che molti di questi libri siano stati il mio abbecedario, la cui lettura si intercalava con gli impegni scolastici. Essi sono stati la fonte di conoscenza delle prime nozioni sul mondo della nautica che, in seguito, avrebbe finito per diventare, oltre che una passione, il mio “pane quotidiano”.
Riviste Nautiche
Bruno Ziravello, Direttore di “Yachting Italiano”, mi ha avviato, in gioventù, al mondo dello yachting. Sono indimenticabili le domeniche trascorse a Boccadasse per assistere alle regate veliche, organizzate dallo Yachting Club Italiano, il cui prestigioso buffet concludeva la giornata festiva sulla terrazza prospiciente il porticciolo Duca degli Abruzzi. La compagnia dell’Ammiraglio Luigi Durant De La Penne, che mi ha insegnato ad andare sott’acqua a 8 anni regalandomi una muta confezionata su misura ed un autorespiratore tipo ARO, era usuale ed erano impagabili le conversazioni al profumo del salino, con lo storico ambiente dello Yachting Club Italiano a fare da cornice nella “Superba” capitale della vela agonistica.
Annuari nautici
Pietro Amendola,, Patron di “Nautica”, affermava “si vendono più copie di Nautica a Cortina d’Ampezzo durante il periodo natalizio che in estate a Porto Cervo durante le ferie. Il successo delle inserzioni pubblicitarie, gli ha dato ragione.
Assicurazioni
Una volta, lo Yachtsman navigava tracciando la rotta sulla carta nautica e seguendola sulla bussola magnetica, usava il sestante ed il cronometro per fare il punto nave e prevedeva le condizioni meteorologiche seguendo l’andamento della pressione atmosferica sul barometro.
Strumenti imprecisi, ma sul cui funzionamento si poteva sempre  fare affidamento.
Oggi si naviga con l’elettronica che è estremamente precisa, ma è sufficiente l’avaria di un semplice sensore per causare un blackout e perdere ogni riferimento.
La cura della manutenzione della propria imbarcazione e lo scrupolo della navigazione consentivano di non stipulare polizze assicurative corpo, in un’epoca in cui, nonostante l’influenza americana, l’Assicurazione non era ancora divenuta di moda.


Yacht Brokers
Mio padre ricevette, una sera, la telefonata di un carismatico imprenditore automobilistico italiano che si trovava ad un cocktail party presso il New York Yachting Club in compagnia, tra gli altri, del progettista Olin Stephens. Questi stava raccontando ai presenti di aver progettato, per un famoso orafo romano, un’imbarcazione a vela al momento in costruzione, presso un cantiere dell’Adriatico. Giocando sulla veneranda età del progettista e volendo scommettere sui suoi vuoti di memoria, l’imprenditore giurava che il progetto riguardava la sua barca, mettendo in palio per il vincitore una  bottiglia di champagne. L’imprenditore affidò seduta stante a mio padre l’incarico di acquistare la suddetta costruzione. A quale prezzo non veniva stabilito trattandosi di quisquilia senza importanza.
Mio padre, comprendendo la vitale importanza della questione, riuscì nel corso della notte a strappare il consenso del prestigioso venditore ed a consegnare la mattina seguente la consistente caparra. Il carismatico committente poté quindi, prima dell’alba, gustarsi le bollicine francesi sagacemente conquistate.


Enti di Classifica
L’ing. C. Carugati e l’ing. C. Gandolfo, rispettivamente ispettori del R.I.Na. e del Lloyd’s Register of Shipping, Uffici di Livorno, erano lo spauracchio degli Armatori quando si aggiravano, muniti dei loro martellini e gessi bianchi, nei bacini di carenaggio per effettuare il rinnovo dei certificati di classe delle navi: entrambi mi hanno avviato, in gioventù, al mestiere delle classificazioni. L’Ing. Perno del Lloyd’s Register of Shipping mi ha raffinato insegnandomi le tecniche non distruttive per la verifica dei materiali, riportando minuziosamente i valori rilevati sui relativi piani dei ferri e sullo sviluppo delle lamiere di fasciame.
Progettisti
Nuovo paragrafoNell’epoca storica dello yachting, prevalevano due teorie di progettazione opposte tra loro, e precisamente:
-    in Inghilterra, si progettavano scafi il più possibile affusolati, pesanti e con molto pescaggio, tipo il “cutter” con le sue caratteristiche accentuate come “stretto e fondo” (deep and narrow), “testa di merluzzo e coda di sgombro” (cod’s head and mackerel’s tail) e “prora a piombo” (plumm stemmer);
-    in America, si progettavano scafi il più possibile larghi, molto leggeri e con poco pescaggio, tipo lo “sloop” e lo “schooner” con le loro caratteristiche accentuate come “largo e piatto” (broad and shallow).
Nathaniel Herreshoff, è stato un autentico genio;Charles Nicholson e G.L. Watson, hanno privilegiato linee forti e potenti;
William Fife, si stagliava per l’elegante aristocrazia delle linee;
Colin Archer, è passato alla storia per le sue unità stile barca di salvataggio;

Robert Clark, è stato il più tradizionale degli architetti inglesi;
Laurent Giles, è stato il primo architetto inglese dell’era moderna;
Olin Stephens, è stato una pietra miliare per lo sviluppo dello yachting fino ai giorni nostri;
Carlo Sciarrelli, è noto per lo specchio di poppa a forma di cuore.



Sailing Adventure
Ricordo che, quando da ragazzo abitavo a Bocca di Magra, al pomeriggio mi entusiasmava bordeggiare come prodiere sul Flying Dutchman del Prof. Moracchioli; sua moglie ci osservava da lontano e al rientro, nell’ansa del fiume Magra, il guidone in testa d’albero le rivelava se avevamo scuffiato.
Documentazione varia di unità d'epoca
Nuovo paragrafoLeopoldo Umberto Bergamini,, noto maestro d’ascia viareggino, mi ha avviato alla costruzione dei mezzi modelli in legno di cirmolo. Ricordo che liquidava la mia precisione nel disegno con la frase “i capellini si mangiano in brodo”, data l’abitudine ad avviare le linee d’acqua con un “colpo d’occhio” piuttosto che con l’uso dello scalimetro. Piero Landini, maestro d’ascia, mi ha rifinito in questa mia passione.
Cantieri Navali
Le imbarcazioni degli anni d’oro, anche di dimensioni contenute (es.: il “Giglio” dei Cantieri Picchiotti, l’ “Elba” dei Cantieri Baglietto, lo “Jupiter” dei Cantieri di Pisa), erano corredate di un locale equipaggio prevedendo che una figura professionale si prendesse cura delle stesse. Ciascuna unità veniva rimessata a settembre ed il marittimo, ingaggiato tutto l’anno, si dedicava alla manutenzione. L’equipaggio vestiva divise confezionate dalla ditta Traverso di Genova, secondo i criteri indicati nella pubblicazione “Uniformi”, edita dallo Yachting Club Italiano.
I pionieri della nautica,  fin dagli anni ’50 amavano descrivere il piacere  di vedere splendere le mastre, i capi di banda, le falchette costruite con vero legno massello di teak e di mogano, trattato con le consuete 10 mani di vernice tipo coppale. Il tutto veniva “accarezzato” con pelle di daino ogni mattina prima che il sole asciugasse la guazza. Le ferramenta erano di ottone grezzo o cromato ed ogni due o tre giorni venivano lucidate con il noto prodotto “ferro ottone”. L’opera morta di scafo veniv
a protetta con teli spostandoli ogni qualvolta i raggi del sole variavano la loro direzione. Seguendo una logica conservativa ormai antica, queste unità, dopo oltre mezzo secolo, navigano ancora assicurandosi il ruolo di “grande dame”nei porti internazionali.

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